Citazioni

  Ogni Alba è un’attesa, e il destino di quel giorno – e forse dei giorni a venire – li aspettava in cima a quelle scale. Le prime luci, fendendo le ultime nubi cariche di pioggia, tingevano di rosa i marmi assopiti dei guerrieri in fila sulla gradinata. Un gioco sapiente di chiaroscuri esaltava le forme cesellate sulle antiche armature di bronzo. Ovunque era profumo di limoni. Saliva dai filari che costeggiavano il Palazzo delle Maree, la dimora di Stephan.


  La mia ricerca di cavaliere significa chiedere alla dea della Vita una risposta alla vita. Abbiamo viaggiato in tanti paesi, incontrato culture così diverse, e con ciascuna mi sono confrontato su cosa intendessero per “Vita”, perché la mia Dea è Madre di tutti e deve per forza accogliere tutte queste forme.


  Lo sguardo di Delius. Poteva un essere umano aprire, in modo così sincero e trasparente, la durata di un battito di ciglia, tutto il proprio cuore a un altro suo simile? Solo i grandi Maestri riuscivano, ma dovevano ricorrere all’Arcanus, a esotici ingredienti o costosissime pozioni.


  Eliana lo sta guardando, è avvolta dalla sua luce splendente, capace di riportare sempre l’Alba. Gli sorride, come quel giorno in cui la vide per la prima volta sul terrazzo della casa del padre. Lui un avventuriero senza dote né titoli, le tasche piene solo di sogni; lei un nobile virgulto, timido e forte allo stesso tempo. Quegli occhioni che ridevano di luce lo presero in giro per com’era vestito, per il modo così sfacciato con cui le aveva chiesto di scendere. Quegli occhi non l’avrebbero più lasciato.


  Il mare si stava tingendo di viola. Alzò la coppa in saluto per assaporare l’intimo segreto di quell’attimo. Fin da bambino aveva creduto che lì, quando l’onda si stende sulla riva in quell’unicità di assenza e massima potenza, di culmine e istantaneo declino, di fragore ed eterno silenzio, proprio lì il dio – già, ma quale dio? – aveva riposto la Chiave per schiudere la terribile bellezza del cosmo.


  Proprio voi cavalieri che aspirate a cambiare le cose, servite gente che non rinuncerà mai ai propri privilegi. Siete la maschera che indossano per piacere al mondo, come quei vecchi che ogni mattina si cospargono di profumo ma sotto puzzano di marcio. Non cambierà mai nulla, Delius. Chi ha il potere, non vi rinuncerà mai. Il potere, per essere mantenuto, richiede che pochi vivano sulle spalle di molti. E’ l’ordine delle cose e gli Dei sono l’assicurazione per l’eternità di questo contratto.


  «Venerabile Darthalas, con tutto l’amore per il creato, non riesco a mettere sullo stesso piano un bambino e un cucciolo di lupo.»
«E’ appunto ciò che direbbe un lupo di suo figlio. Nella mia lunga vita ho visto spesso gatte allattare cagnolini. Loro non dividono il mondo in bambini e cuccioli.»


  Il dio non si venera entro le mura di un tempio o rispettando un comandamento ma riconoscendo la divinità in Tutto ciò che è. Egli è l’alito di vento che fa cadere le foglie dagli alberi, ed è ogni foglia e ogni albero; è la vetta del monte e il braccio instancabile della formica; è il tuono e la cenere; è il belato dell’agnello e le zanne del lupo che gli aprono la gola. Concentrati sul tuo respiro. Inspira, e se vuoi chiamalo Aurora. Ora espira, e ascolta il Vuoto dentro di te: puoi chiamarlo Kleros. Senza uno non può essere l’altro. Riunisci le due Volontà e tutti gli Dei in un unico cerchio. Se tu capissi la divina Necessità, ameresti in ogni cosa lo Spirito del mondo che ci rende tutti uguali e tutti fratelli in un unico grande respiro.


  Syrian prese a muoversi sempre più freneticamente in una danza inebriante. Prese a vorticare e sudare, anche se non avvertiva il calore che cominciava a espandersi dentro e fuori dal corpo. I capelli fiammeggiavano furiosi, le dita saettavano frenetiche, finché perse la Coscienza di sé, prima come Arcano, poi come donna, poi come umano, e fu Fuoco. E fu lì, non in mezzo a quelle fiamme ma quelle fiamme. Cominciò a dividersi, a danzare avanti e indietro, indomabile e mai sazia di accarezzare, afferrare, esplodere. Non si sentì mai così eccitata e potente, l’estasi dell’amplesso solo un lontano, minimo, simulacro. Poi una voce dentro di sé le sussurrò qualcosa in una lingua straniera ma familiare. «Usalo con saggezza.»

 


  Aiutami a far germogliare questa terra. Pensavo di aver tradito per sempre la mia missione e gli ideali di quando ero giovane ma da quando sei entrata in possesso della mia mente, la Volontà di Coscienza si è risvegliata tra le ceneri come la Fenice. Solo tu mi puoi liberare, Syrian. Per la prima volta nella mia vita, ho capito cos’è l’amore, e l’amore è come la verità. Si trova una volta sola, o non lo si troverà mai.


  Abadon prese la decisione di uccidere Grester la notte in cui il Maestro dei Ghiacci partì per Tel-Zamuth. Ci stava meditando già da almeno una settimana. Prima ne aveva memorizzato i comportamenti, giorno dopo giorno, fino a costruire dentro di sé un simulacro abbastanza fedele del compagno. Quindi aveva elaborato un piano scrupoloso, valutato e rivisto nei minimi dettagli per evitare ogni rischio di essere scoperto. Si sentiva sicuro di sé. Non sarebbe stato degno di un vero cavaliere lasciare al caso o farsi spingere da un moto impulsivo e irrazionale. Il pensiero di commettere un omicidio, tanto più di un suo coetaneo, non lo spaventava né gli faceva provare disgusto. Il lungo inverno nerguliano era terminato: Abadon delle Lacrime era morto. Al suo posto era sorto Abadon dal Pensiero di Ghiaccio.


  Il dio non si venera entro le mura di un tempio o rispettando un comandamento ma riconoscendo la divinità in Tutto ciò che è. Egli è l’alito di vento che fa cadere le foglie dagli alberi, ed è ogni foglia e ogni albero; è la vetta del monte e il braccio instancabile della formica; è il tuono e la cenere; è il belato dell’agnello e le zanne del lupo che gli aprono la gola. Concentrati sul tuo respiro. Inspira, e se vuoi chiamalo Aurora. Ora espira, e ascolta il Vuoto dentro di te: puoi chiamarlo Kleros. Senza uno non può essere l’altro. Riunisci le due Volontà e tutti gli Dei in un unico cerchio. Se tu capissi la divina Necessità, ameresti in ogni cosa lo Spirito del mondo che ci rende tutti uguali e tutti fratelli in un unico grande respiro.


  Non esiste Madre, o Dea, senza amore. La vita di per sé non ha alcun senso. Anzi, forse è solo dolore. Siamo chiamati noi a darle, dall’Alba al Tramonto, un verso. Tu la chiami “vita” ma è solo un’idea, che ci fa comodo perché è più semplice. Vivere, questo solo sì che esiste, fatto di ogni esperienza, ogni attimo, ogni singolo respiro che ci rende vivi e al contempo ci uccide.


  Non è dato nascere senza il Marchio, non ci è dato nemmeno decidere. Ma abbi fede, il Regno di Kleros è vicino. Con la Rivelazione noi cancelleremo la costrizione, l’ignoranza, la paura. Scoppierà la pace, sarà come il primo giorno di primavera: gli uomini rinasceranno, come se non fossero mai nati. Il mondo si risveglierà in una nuova Luce. Il destino non sarà più marchiato nella carne in un simbolo, perché non esisteranno più Dei.






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